Dottoressa Lara Fratticci
Aiuto di Neurologia d’Urgenza e Stroke Unit
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Neurologia d’Urgenza e Stroke Unit
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Neurologia
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Cos’è l’attacco ischemico transitorio (TIA)?
Un attacco ischemico transitorio (TIA sta per transient ischemic attack) è un episodio transitorio di disfunzione neurologica che avviene quando il flusso di sangue al cervello o alla retina viene bloccato per un breve periodo di tempo, generalmente per pochi minuti.
Ciò può causare la comparsa di sintomi simili a quelli dell’ictus, ma temporanei. Le arterie che portano sangue e ossigeno al cervello possono essere ostacolate da un piccolo grumo solido di sangue (embolo o coagulo) oppure da un restringimento dovuto a una placca aterosclerotica lungo la parete dei vasi sanguigni. Un TIA avviene quando l’arteria si chiude per uno di questi motivi e poi si riapre da sola. Questa condizione determina una sofferenza per il cervello (ischemia), che tuttavia dura pochi minuti (transitoria) e quindi non causa lesioni ischemiche visibili agli esami radiologici come TAC e Risonanza magnetica cerebrale. Nella maggior parte dei casi dura meno di un’ora, ma secondo le recenti definizioni non vi sono limiti di tempo per stabilire se si è trattato di attacco ischemico transitorio o ictus ischemico.
Un TIA si manifesta con problemi quali difficoltà a parlare e a comprendere, improvvisa debolezza, paralisi facciale o degli arti, vertigini, calo della vista improvviso in uno dei due occhi o nella metà del campo visivo. Si tratta di sintomi simili a quelli dell’ictus, ma temporanei. Una persona che sperimenta un TIA deve contattare immediatamente il 118 per essere condotta in pronto soccorso, in quanto si tratta di un’emergenza neurologica.
Cos’è l’ictus cerebrale?
L’ictus cerebrale è una patologia causata dall‘improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanzadell’ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale).
L’ICTUS cerebrale in Italia rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, e la prima causa assoluta di disabilità. In Italia ogni anno circa 185.000 persone vengono colpite da ictus cerebrale. Di queste 150.000 sono i nuovi casi mentre 35.000 sono gli ictus che si ripetono dopo il primo episodio.
L’incidenza è proporzionale all’età della popolazione: è bassa fino a 40-45 anni, poi aumenta gradualmente dopo i 70 anni: il 75% dei casi di ictus, infatti, colpisce le persone con più di 65 anni e l’incidenza media (cioè i nuovi casi registrati ogni anno nella popolazione generale) è di circa 220 casi su 100.000 abitanti, raggiungendo valori di 280 casi nella popolazione ultraottantenne.
Cos’è l’epilessia?
L‘epilessia è un disturbo neurologico caratterizzato dalla predisposizione all’insorgenza di crisi epilettiche (o comiziali). È una delle malattie neurologiche più frequenti, con prevalenza di circa l’1% (500.000 pazienti) in Italia.
La crisi epilettica è un evento clinico provocato da una scarica elettrica anomala a livello della corteccia cerebrale, localizzata o diffusa, che può essere asintomatica o provocare disturbi anche significativi. In presenza di epilessia, è sempre necessario un trattamento volto a ridurre o possibilmente eliminare le crisi, sia per la possibile gravità dei sintomi, sia perché talora le perdite di coscienza possono risultare pericolose durante alcune attività. La terapia, farmacologica o, in alcuni casi, chirurgica, è in grado di tenere sotto controllo la condizione nell’80% dei casi.
Le crisi epilettiche si dividono essenzialmente in crisi parziali (dette anche focali) e crisi generalizzate.
Le crisi parziali originano da un focolaio epilettogeno in una regione della corteccia cerebrale, cioè da un’area che possiede un’anomala eccitabilità, e la loro manifestazione clinica dipende dall’area interessata. Le crisi generalizzate, a differenza di quelle parziali, coinvolgono invece tutta la corteccia cerebrale e provocano normalmente una completa perdita di coscienza.